sabato 23 maggio 2009
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mercoledì 13 maggio 2009
A Pirra
I, 5
Quìs multà gracilìs tè puer ìn rosà
giovedì 7 maggio 2009
Labuntur anni

Ehèu fugaces,/ Pòstume, Pòstume,
labùntur anni/ nèc pietàs moram
rugìs et instantì senectae
àdferet ìndomitaèque morti:
non sì trecenis/ quòtquot eùnt dies,
amìce, places/ ìnlacrimàbilem
Plutòna tauris, quì ter amplum
Gèryonèn Tityònque tristi
compèscit unda,/ scìlicet òmnibus,
quicùmque terrae/ mùnere vèscimur,
enàviganda, sìve reges
siv(e) inopès erimùs coloni.
Frustrà cruento/ Màrte carèbimus
fractìsque rauci/ flùctibus Hàdriae,
frustrà per autumnòs nocentem
còrporibùs metuèmus Austrum.
Visèndus ater/ flùmine lànguido
Cocytos errans/ èt Danaì genus
infàme damnatusque longi
Sìsyphus Aèolidès laboris.
Linquènda tellus/ èt domus èt placens
uxòr, nequ(e) harum/ quàs colis àrborum
te praèter invisàs cupressos
ùlla brevèm dominùm sequetur.
Absùmet heres/ Caècuba dìgnior
servàta centum/ clàvibus èt mero
tingèt pavimentùm superbo,
pòntificùm potiòre cenis.

lunedì 4 maggio 2009
Orazio, I 11

Tù ne quaésierìs,/ scìre nefàs,/ quém mihi, quém tibì
fìnem dì dederìnt,/ Léuconoé,/ néc Babylòniòs
témptarìs numeròs./ ùt meliùs,/ quìdquid erìt, patì,
domenica 3 maggio 2009
"Follow that dream" by Ale

If your heart is restless and you can't go on
Yeah, you gotta follow that dream wherever that dream may lead you
Now if I walk in dreams
Now every man has the right to live
Ascoltando questa canzone mi è venuto in mente il futuro.... Quello di ciascuno, sconusciuto, eppure affascinante. E il futuro sono i sogni, quelli da inseguire per realizzare le proprie speranze. E xké ogni sogno è un pezzo di noi. Per seguire la propria strada senza paura, vivere di sogni è vivere della propria anima "I walk in dreams,I talk in dreams, I live in dreams".
mercoledì 29 aprile 2009
"Clash to me" al Liceo
La rappresentazione, ideata ed interpretata da Andrea Merendelli, con la collaborazione degli STRA (una giovane rock band degli anni ’80, oggi rispolverata), è un racconto punk, un racconto punk di provincia. Un tumulto di ricordi di giovani sbandati toscani che, mentre sognano la ribelle metropoli londinese, sono costretti a convivere con il piccolo mondo di tradizioni rurali della provincia toscana, che si oppone prepotentemente ai loro ideali.
Fuori il mondo esplode. Stay Free! è il grido disperato di Joe Strummer, leader dei Clash, un grido che arriva fino alla tranquilla località di provincia, lontana dai frastuoni della metropoli, dei concerti rock, della musica, ma non troppo lontana da rimanere incolume quando l’insensata violenza di quegli anni arriva e si fa sentire prepotentemente. E lascia una ferita profonda con la morte di Roberto Procelli, giovane amico del protagonista. Una delle 85 vittime della strage di Bologna.
Stay Free! è il grido di Andrea e di tutti coloro che ancora oggi, anche attraverso la musica, esprimono il loro dissenso e cercano di proporre un diverso modo di essere e di pensare. Non allineato, autonomo, indipendente, libero.
Tutto lo spettacolo è un grande inno alla vita e alla libertà; ma cosa era un tempo e cosa è oggi la libertà?
Apparentemente sta dentro l’enfasi sprigionata da droghe, alcool, eccessi, abusi, esagerazioni,; in realtà è la possibilità di scegliere, di piegarsi di fronte a ciò che è giusto.
Forse è proprio quello che i giovani di ieri volevano esprimere per combattere quella società corrotta che soffocava la loro voglia di vivere e calpestava i loro ideali. Ma i giovani di oggi sono consapevoli di questa eredità?
E allora confrontiamoci con quegli ideali, senza dubbio eccessivi, espressi con rabbia, ma appassionati, vivi!
Quanti di noi oggi, vinti dalla noia, dall’apatia della consapevolezza di non poter avere più sogni, perché ormai tutti realizzati e realizzabili, sorridono con ironia all’idea di rivolta per la conquista della propria identità? Stay Free! Resta libero!
Risuonano ancora taglienti accordi punk, le immagini dei Clash si susseguono veloci sul panneggio di fondo, e tutto il teatro resta in silenzio ad ascoltare una storia, apparentemente lontana ed estranea, ma che ha portato a ciò che siamo noi oggi.
La musica è tutto ciò che ci rimane di quella storia, ed entra nelle vene “meglio di mille iniezioni di carne” (Trainspotting), le parole di Joe Strummer e Mick Jones dovrebbero essere il cammino da seguire per un domani che consideri ciò che è stato. Stay Free! Resta libero!
Oggi tutto il fervore di prima rimane chiuso dentro quel teatro: gli anni passano, i protagonisti di ieri sono i grandi di oggi, che si sono adattati ad una società in continua evoluzione, che non fa sconti: o sei fuori o sei dentro…Forse qualcuno, nel cuore, ha deciso di restare fuori, di restare libero.
There ain't no need for ya
domenica 26 aprile 2009
I ricordi mi danno un languido malessere

Quando mi chiedono di ricordare, provo sempre un po' di fastidio. Anche se l'occasione del ricordo è speciale come questa: le nozze d'oro del Liceo Scientifico, scuola-madre che ha mariti, figli e nipoti di tutte le età. E allora, davanti alla festa, non è buona educazione essere scortesi e declinare l'invito. Anche se, cari professori e studenti di ieri, i miei ricordi, quei ricordi così belli dove ci siete anche voi, mi danno ancora un languido malessere, una gastrite da memoria intasata da tanti pensieri. In genere, tutti i ricordi sono una dittatura: non li scegli mai, sono loro che scelgono te, come diavoli che scelgono un corpo da possedere. E poi lo torturano. I ricordi, maledetti o benedetti, fanno così: ti piegano le vertebre cervicali, fanno ruotare la testa all'indietro anche se non vuoi. I ricordi soffiano nelle orecchie "voltati, guarda com'eri giovane e forte..." Basta un odore, tre accordi di una canzone per caso alla radio di una macchina che per caso passa davanti a te... Basta una ragazza vista da lontano, e subito somiglia a una che... Insomma, sarebbe meglio scordarsi, a comando, di tutto. Fare finta che "ieri" non esista. Ma purtroppo, non si può... E allora, facciamoci un po' torturare...
Il mio arrivo al Liceo, è segnato ottobre 1979. Ero un ragazzo sguaiato, cresciuto per le campagne anghiaresi. Educato da due brave e modeste persone (il mi' babbo e la mi' mamma), maleducato, autodidatta per vocazione, curioso da morire di tutto. Il Liceo, Sansepolcro erano le nuove americhe. La cortina della vita da bambino selvatico si squarciava, aprendo un mondo nuovo. Nuove amicizie, libri e giornali, la musica, su tutto la musica che mi avrebbe cambiato la vita. La scuola sperimentava i primi coraggiosi scambi di studenti con le scuole inglesi ed europee, qualcuno tornava da Londra e portava la nuova musica, il punkrock, e a catena saltava fuori la letteratura dei ribelli tornati di moda: Kerouac, Ginsberg... E poi i cantori oscuri: Poe, Rimbaud, Verlaine, Byron. Ero arrivato al liceo con i capelli a caschetto (alla Mal dei Primitives), una camicia candida e con sopra un improbabile cardigan carta da zucchero confezionato dalla mia vicina di casa. Dopo un anno, nel 1980, quel ragazzino non esisteva più. Sulla testa ciuffi di capelli ritti, sfumature alte, calzature pesanti e abbigliamento in bianco-nero. I colori erano spariti. Non c'era più traccia di quel ragazzino. Visto da fuori, perché dentro, la gioia di vivere e la curiosità erano sempre quelle, anzi, moltiplicate per mille.
Erano anni scanditi da un forte malessere sociale (le BR, la strage di Bologna dove morì il nostro amico anghiarese), e il suo riflesso, per la nostra generazione pre-informatizzata, era solo nei dibattiti scolastici, nella retorica dei compiti in classe, negli improbabili dibattiti da assemblea post-film. Odiavamo i freaks e i fighetti, le categorie politiche (destra, sinistra... Solo anarchia e caos, anche se solo a parole), il terrorismo di destra e di sinistra. La mia classe era un mondo variegato, dove ogni anno appariva qualche satellite ripetente, prontamente importunato e integrato con le "buone maniere". Teppisti, ma mai cattivi. Autori di decine e decine di operazioni senza senso, sempre tutti contro tutti, eppure curiosi da morire. Minimalisti e cultori delle cose più assurde: fanclub di uno scultore genovese (Soravia) sconosciuto ai più; campioni di salto a due piedi sul muro della classe, con arbitri e misure; collezionisti della giustificazione per "motivi di famiglia". Fummo anche fra i primi video-maker in betamax (formato estinto) e vhs; fotografi di grandi promesse già a 16 anni (e qualcuno è professionista del mestiere); scrittori di teatro, musicisti e performer (l'operazione "Suicidio", che venne recensita anche dalla rivista Linus dello scomparso Oreste Del Buono e replicata più volte). Era un gruppo che bolliva, che correva sempre: fughe per andare ai concerti, fughe per scappare dal bagno della scuola per ritirare il compito di matematica svolto 'in esterni' dal professore di ripetizioni (niente palmari o SMS), fughe di amori non corrisposti.
Come si può forse immaginare, specie negli ultimi due anni ('83-'84) molti di noi persero il ritmo inesorabile dei programmi scolastici. Qualcuno fu respinto, qualcuno mollò. Io non potevo permettermelo. Al ritorno dalla gita a Parigi, ultimo ricordo felice della mia avventura liceale, cominciò il dramma dell'ammissione agli esami di maturità. Tutte le tre quinte (A,B,C), molto legate trasversalmente fra di loro, furono massacrate da un'ecatombe di bocciature. Ci voleva una lezione, e la commissione d'esame non si tirò indietro. Otto o nove respinti. Una moltitudine di 36 (voto minimo pre-riforma). Io arrivai all'orale con la mia divisa (maglia dei Clash, cresta e pantaloni mimetici). Avevo due certezze: con tre prove sufficienti, non potevano segarmi e, seconda certezza, del programma di italiano (quarta prova) non avevo un'idea al mondo. Il presidente della commissione non faceva mistero del suo disgusto per come mi ero presentato all'esame. "Prenda l'antologia della letteratura italiana..." "Non ce l'ho", risposi "E perché?" "Non mi entrava il libro nella vespa, e poi io non so niente della letteratura italiana, quindi...." "Mi parli del Cinque Maggio", insisteva..."Le ripeto che non so niente". Urlò cose poco gentili. Per me il Cinque Maggio era la morte di Bobby Sands, eroe irlandese... Provai, qualcuno suggerì Manzoni... Ci provai, e uscì quanto segue: "La calata dei lanzichenecchi al seguito delle truppe imperiali...". Urlò ancora. Presi 2, la povera professoressa d'italiano non mi ha parlato per due anni. Per espiare, ho fatto Lettere con indirizzo Spettacolo. E proprio lei, Giuliana Maggini, mi ha chiesto queste righe. Oggi è una cara amica. Così come il Cincilla, pasionario del Liceo di Sansepolcro...
La diaspora universitaria e della vita adulta, ci ha sparsi per il mondo. E' meglio così. Almeno, i maledetti-benedetti ricordi vengono stuzzicati poco o niente. Un consiglio ai giovani liceali di oggi: quando lascerete la scuola per l'università e per il mondo dei grandi, non fate mai più le cene di classe. Non cercate occasioni ufficiali per stare tutti insieme. E' di una tristezza devastante. Lasciate che questi cinque preziosi, irripetibili anni dormano nell'intimo di ognuno di voi. E' un consiglio da amico.
Dice il saggio:
"Malinconia del passato, gioia del presente, pentimento del futuro... questa è la vita."
(Jim Morrison)
martedì 14 aprile 2009
aNobii


E' stato creato nell'agosto del 2005, ad Hong Kong, e in poco tempo si è sviluppato nella rete. Oggi lo potete trovare in ben 14 lingue diverse.
In realtà aNobii nasce da un'idea ambiziosa ed originale di alcuni appassionati lettori: mettere in rete la propria libreria (attraverso i codici ISBN) e condividerla con gli altri utenti del web.
E' una rivoluzione, perché i lettori, anche i più accaniti, orsi e riservati per natura, si trovano proiettati nel web e scoprono di poter condividere con altri questa loro passione. Perché se è bellissima l'emozione di una lettura entusiasmante, è ancor più piacevole ed appagante poterla condividere.
Grazie ad aNobii è diventato facilissimo scoprire ed entrare in contatto con lettori con i nostri stessi gusti (gialli, fantasy, arte, musica ...), perché esegue un calcolo di compatibilità espresso in percentuale (ovviamente basato sui titoli comuni alla nostra libreria) e facilita il contatto con lettori a noi affini.
Dal nostro portale possiamo effettuare ricerche, leggere i commenti che i nostri amici virtuali hanno espresso su quelle pubblicazioni, cercare libri da acquistare o da regalare.
Senza parlare dei gruppi. Ce ne sono di ogni tipo e favoriscono lo scambio e la condivisione.
Magicamente il web annulla le distanze. E non soltanto in termini spaziali.
Se la cosa vi interessa, basta un clic e potrete registrarvi:
https://www.anobii.com/login
giovedì 9 aprile 2009
mercoledì 8 aprile 2009
XI Concorso di Lingua Latina

Almeno 5 o 6 di voi hanno ottime probabilità di svolgere un buon lavoro!!! Non dimenticatelo (e non dimenticate i premi in palio!)
cliccando di seguito troverete tutte le informazioni utili:
- il bando del concorso
Link per scaricare bando:
- il modello della domanda (è necessaria la firma del professore o del dirigente scolastico, quindi vi consiglio di faxare la domanda e spedire l'originale per posta)
- i testi delle versioni che sono state assegnate negli anni precedenti (nel blog dell'Accademia entrate in "Concorso Lingua Latina" e in fondo alla pag. trovere le news con i testi che cercate).
Per la firma potete contattare me (entro domani alle ore 13.00) o il Dirigente Scolastico.
Tutti i partecipanti, inoltre, riceveranno l'attestato di partecipazione e un diploma di merito che verrà inviato direttamente alla Segreteria della nostra scuola.
Vi indico di seguito alcune notizie utili, tratte dal sito dell'Accademia:
Piazza Borghesi n° 11 47039 Savignano sul Rubicone - Prov. Forlì-Cesena - Italy
Segreteria aperta tutti i giorni escluso il sabato dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30 Tel. 0541/945107 Fax. 0541/937738

domenica 5 aprile 2009
sabato 4 aprile 2009
Quid sit futurum cras fuge quaerere!
Vediamo se indovinate di cosa si tratta?
Esatto! Il monte Soratte, non lontano da Roma. Certo non è innevato e candido come ce lo siamo immaginato questa mattina, ma è sufficiente per farci un'idea.

... ma torniamo ad Orazio

Primo step: questa mattina in classe abbiamo letto l'ode I,9 di Orazio.
Ve la ripropongo con la scansione metrica (vi ricordo che si tratta di una strofe alcaica).
Ode I, 9
Vidès ut àlta / stèt nive càndidùm
http://www.latinovivo.com/autori/teoriametrica.htm#alc
Ora vi chiedo di svolgere l'analisi del testo.
Rintracciate le seguenti figure retoriche:
- anafora
- enjambement
- hapax
- ipallage
- iperbato (doppio iperbato incrociato)
- metonimia
- ossimoro
- tmesi
- allitterazione
- poliptoto
- personificazione
Buon lavoro!
Dice il saggio:
"Quid sit futurum cras fuge quaerere, et quem Fors dierum cumque dabit, lucro adpone, nec dulcis amores sperne puer neque tu choreas, donec virenti canities abest morosa".
venerdì 3 aprile 2009
Laquartadsinrete
3 Aprile 2009: E' nato!
Grazie Ricky!
19 Febbraio 2009, ore 23.00
Alcuni componenti della mitica IV D ad Andalo,
nel corso di un impegnativo seminario di FISICA!
Dice il saggio:
"Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria"