mercoledì 29 aprile 2009

"Clash to me" al Liceo




Clash to me al Liceo
di
Alberto Camaiani e Agnese Fabbri



Un pacchetto regalo gettato per terra, uno squallido albero di Natale sintetico, una vecchia maglietta, dischi di vinile accatastati uno sopra l’altro, il suono tagliente di una chitarra, le emozioni di 25 anni fa: Clash to Me non è soltanto uno spettacolo teatrale. È una perfetta miscela di musica, ricordi, sogni e delusioni, urla di protesta ed emozioni. Tante emozioni.


La rappresentazione, ideata ed interpretata da Andrea Merendelli, con la collaborazione degli STRA (una giovane rock band degli anni ’80, oggi rispolverata), è un racconto punk, un racconto punk di provincia. Un tumulto di ricordi di giovani sbandati toscani che, mentre sognano la ribelle metropoli londinese, sono costretti a convivere con il piccolo mondo di tradizioni rurali della provincia toscana, che si oppone prepotentemente ai loro ideali.


Fuori il mondo esplode. Stay Free! è il grido disperato di Joe Strummer, leader dei Clash, un grido che arriva fino alla tranquilla località di provincia, lontana dai frastuoni della metropoli, dei concerti rock, della musica, ma non troppo lontana da rimanere incolume quando l’insensata violenza di quegli anni arriva e si fa sentire prepotentemente. E lascia una ferita profonda con la morte di Roberto Procelli, giovane amico del protagonista. Una delle 85 vittime della strage di Bologna.
Stay Free! è il grido di Andrea e di tutti coloro che ancora oggi, anche attraverso la musica, esprimono il loro dissenso e cercano di proporre un diverso modo di essere e di pensare. Non allineato, autonomo, indipendente, libero.


Tutto lo spettacolo è un grande inno alla vita e alla libertà; ma cosa era un tempo e cosa è oggi la libertà?
Apparentemente sta dentro l’enfasi sprigionata da droghe, alcool, eccessi, abusi, esagerazioni,; in realtà è la possibilità di scegliere, di piegarsi di fronte a ciò che è giusto.
Forse è proprio quello che i giovani di ieri volevano esprimere per combattere quella società corrotta che soffocava la loro voglia di vivere e calpestava i loro ideali. Ma i giovani di oggi sono consapevoli di questa eredità?
E allora confrontiamoci con quegli ideali, senza dubbio eccessivi, espressi con rabbia, ma appassionati, vivi!
Quanti di noi oggi, vinti dalla noia, dall’apatia della consapevolezza di non poter avere più sogni, perché ormai tutti realizzati e realizzabili, sorridono con ironia all’idea di rivolta per la conquista della propria identità? Stay Free! Resta libero!
Risuonano ancora taglienti accordi punk, le immagini dei Clash si susseguono veloci sul panneggio di fondo, e tutto il teatro resta in silenzio ad ascoltare una storia, apparentemente lontana ed estranea, ma che ha portato a ciò che siamo noi oggi.


La musica è tutto ciò che ci rimane di quella storia, ed entra nelle vene “meglio di mille iniezioni di carne” (Trainspotting), le parole di Joe Strummer e Mick Jones dovrebbero essere il cammino da seguire per un domani che consideri ciò che è stato. Stay Free! Resta libero!
Oggi tutto il fervore di prima rimane chiuso dentro quel teatro: gli anni passano, i protagonisti di ieri sono i grandi di oggi, che si sono adattati ad una società in continua evoluzione, che non fa sconti: o sei fuori o sei dentro…Forse qualcuno, nel cuore, ha deciso di restare fuori, di restare libero.


“If you can play on the fiddle
How's about a British jig and reel
Speaking King's English in quotation?
As railhead towns feel the steel mills rust
Water frozeIn the generationClear as winter ice
This is your Paradise.
There ain't no need for ya
Go straight to hell boys”



2 commenti:

  1. ?
    Censura? Non ho censurato nulla. Non sono riuscita a caricare l'immagine. Occorre il formato Jpeg altrimenti non lo carica. Se me lo invii, inserisco. Scusa!!!

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